
Uso di AHCC® nei pazienti affetti da HIV
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L’HIV è un virus a tramissione venerea e a carattere cronico, per il quale attualmente non esiste una cura.
Il soggetto affetto dal Virus dell’Immunodeficienza Umana conduce una vita praticamente normale, a patto che si sottoponga con regolarità ai controlli prescritti e assuma un cocktail di farmaci atti a tenere alte le difese immunitarie, deficitarie a causa del virus. Lo scopo delle terapie è di evitare che la mattia degeneri verso la sua fase finale, chiama AIDS.
Grazie ai passi in avanti compiuti dalla ricerca, il virus può essere tenuto sotto controllo anche per anni. Tuttavia, parallelamente alla medicina tradizionale e quindi alla farmacologia, nella terapia dell’HIV si sono ottenuti dei benefici anche grazie all’utilizzo di terapie naturali che sfruttano le proprietà di alcune molecole presenti in natura, e in particolare in un fungo, chiamato Shiitake.
L’Active Hexose Correlated Compound, AHCC, estratto dal Lentinula edodes o Shiitake, ha dimostrato in diversi studi scientifici di avere una potente un’azione stimolante sul sistema immunitario.
Il ruolo di AHCC nei soggetti sieropositivi
Il problema principale dei malati di HIV è che il loro sistema immunitario, a causa del virus, non funziona a dovere, quindi non riesce a contrastare le minacce con cui viene costantemente a contatto, tra cui virus e batteri. L’incapacità di reagire del sistema immunitario, rende l’organismo vulnerabile a qualsiasi malattia di origine infettiva.
Negli studi effettuati, AHCC si è dimostrato essere in grado sia di aumentare l’attività del sistema immunitario, sia di stimolare la riproduzione delle sue cellule. Tuttavia, a causa dell’infezione, queste cellule non svolgono il loro lavoro come dovrebbero.
L’ attività della molecola fungina su basa sul miglioramento non tanto dell’attività dei linfociti, le cellule che si occupano dell’immunità specifica e che sono le più colpite dal virus dell’HIV, ma sulla stimolazione delle cellule Natural Killer, che fanno parte dei globuli bianchi e che si occupano dell’immunità aspecifica. Le NK non attaccano in modo mirato un patogeno già conosciuto dall’organismo, bensì attaccano qualunque sostanza estranea all’organismo, costituendo così una difesa “di prima linea”.
Poiché queste cellule non sono direttamente danneggiate dalla presenza dell’HIV, aumentarne il numero e l’efficienza ha nel sangue due conseguenze positive:
- fermare le infezioni dei patogeni opportunisti, ovvero di quei batteri che “sfruttano” le falle dell’organismo (tra cui proprio la presenza del virus HIV) per causare delle patologie;
- rallentare la replicazione del virus, così facendo evitano che esso possa replicarsi nei nuovi linfociti, supportando indirettamente anche il ruolo dell’immunità specifica dell’organismo.
Entrambi i meccanismi sono utili alla salvaguardia generale dell’organismo, quindi AHCC è una molecola utile come terapia di supporto per malati di HIV.
La terapia naturale non si sostituisce a quella tradizionale, ma funge da coadiuvante; le due terapie agiscono in modo diverso sul paziente.
Se la terapia con AHCC, infatti, stimola il sistema immunitario a combattere sia contro i patogeni sia contro il virus HIV, la terapia tradizionale mira ad inibire gli enzimi propri del virus, per bloccare la replicazione del virus o, quantomeno, rallentarla. I due meccanismi d’azione sono quindi una combinazione che può migliorare concretamente la vita del paziente. In particolare, l’integrazione di AHCC permette di evitare di contrarre infezioni da altri patogeni, che rappresentano una delle principali cause di malessere per il malato.
Le ricerche effettuate su AHCC fanno parte di un “filone”che punta a scoprire terapie diverse da quelle tradizionali, in grado di contrastare la malattia approcciandola in modo diverso. La combinazione di più terapie, infatti, si sta rivelando utile per supportare lo stato generale di salute e migliorare la qualità della vita nel paziente, e diventerà sicuramente sempre più importante nel prossimo futuro, sia per l’HIV che per altre malattie infettive, per le quali non esiste ancora una cura definitiva.
Fonti:
- Cheetham P., Lifton D., The patient guide to AHCC, The AHCC Research Association, 2015
- Alter G, Martin MP, Teigen N, et al. Differential natural killer cell–mediated inhibition of HIV-1 replication based on distinct KIR/HLA subtypes. The Journal of Experimental Medicine. 2007;204(12):3027-3036. doi:10.1084/jem.20070695.
- Scully E, Alter G. NK Cells in HIV Disease. Current HIV/AIDS Reports. 2016;13:85-94. doi:10.1007/s11904-016-0310-3.