
Coadiuvanti naturali per il trattamento del disturbo dell’ATM
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La sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), anche chiamata Sindrome di Costen è un disturbo di varia entità che interessa l’articolazione che collega mascella e mandibola permettendo il movimento di quest’ultima. I sintomi sono diversi e non tutti interessano direttamente l’articolazione che si compone di muscoli, legamenti, tendini e dischi cartilaginei: si possono manifestare scatti, schiocchi, blocchi temporanei, dolore alla masticazione, cefalea, nevralgie e dolore alle orecchie. La diagnosi è più complessa di quel che si pensa, poichè i sintomi possono essere riconducibili anche ad altre patologie.
Dei soggetti che sviluppano almeno un sintomo riconducibile ad un disturbo dell’ATM, si stima che solo il 5% richiede un trattamento specifico e una percentuale addirittura inferiore sviluppa sintomi invalidanti o cronici. All’origine di questa patologia vi è un difetto dell’allineamento dell’articolazione stessa, che porta a sviluppare movimenti anomali per compensazione danneggiando e usurando le strutture nel tempo. Anche altre problematiche come il bruxismo, la mal occlusione delle arcate dentali, artrosi o traumi a carico dei legamenti e della mandibola possono essere una causa di sviluppo della malattia.
L’individuazione della causa iniziale è il primo step per risolvere la sintomatologia. L’obiettivo terapeutico è la riduzione del dolore e il miglioramento della funzionalità articolare parallelamente ad un rallentamento della progressione della malattia.
I trattamenti principali sono: terapia del calore, antinfiammatori, miorilassanti e antidolorifici. I dentisti consigliano l’uso di apparecchi intra-orali che impediscono il bruxismo, gli psicologi assistono i pazienti con tecniche di rilassamento per migliorare il controllo della tensione muscolare. Solo se tutti questi metodi falliscono e il paziente continua a lamentare dolori e limitazioni della funzionalità dell’ATM tali da causare una diminuzione della sua qualità di vita, si prende in considerazione l’intervento maxillofacciale.
Questa malattia è di difficile trattamento perchè il ricorso ai soli farmaci aintifiammatori e antidolorifici non è sufficiente. Ad esempio una carenza di vitamine B e D può portare ad un aggravamento della sintomatologia, aumentando lo stress e la tensione muscolare. La vitamina D3, ad esempio, contribuisce a mantenere in salute ossa e muscoli e una sua integrazione è consigliata nei soggetti affetti da disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare. Numerosi studi hanno provato che l’integrazione di vitamine del gruppo B e di vitamina D ha permesso di ottenere notevoli miglioramenti della sintomatologia in patologie otorinolaringoiatriche.
Una carenza della forma biologicamente attiva della vitamina D (1,25-OH-2D) peggiora l’osteoartrite, accelerandone la progressione. Negli studi preclinici condotti su questa tematica si è scoperto che murini privi di vitamina D presentano una riduzione della densità ossea, del volume cartilagineo e una spiccata erosione della cartilagine mandibolare. La vitamina D è essenziale anche per preservare la struttura del DNA e contrastare l’invecchiamento cellulare, nonchè per abbassare il livello di citochine pro-infiammatorie presenti nel sangue.
Il prodotto D3K1, ad esempio, è un ottimo integratore alimentare per i soggetti che hanno una carenza di vitamina D. La D3 migliora l’assorbimento di calcio e fosforo mentre la K1 regola la presenza del calcio nell’organismo promuovendone la fissazione a livello osseo e riducendo la calcificazione dei tessuti molli.
Alle vitamine sopracitate si aggiunge anche la C, un cofattore indispensabile per la sintesi del collagene che costituisce la cartilagine articolare.
L’intervento chirurgico, da molti ritenuto risolutivo, in un certo numero di casi non è il trattamento ideale contro il dolore cronico che, nonostante il posizionamento di una protesi, si ripresenta. Piuttosto, valutati i livelli di acido folico, ferro, zinco, magnesio, vitamina A, C e gruppo B, ognuno dei pazienti esaminati presentava una media di 3 elementi carenti a causa dell’assunzione di farmaci e malassorbimento. Un vero e proprio stato di malnutrizione che si aggiunge al disturbo dell’ATM andando a gravare sulle condizioni di salute del paziente. Un consulenza dietetica e una valutazione dello stato nutrizionale sono quindi consigliati ai pazienti affetti da questa malattia, a cui quasi certamente verranno prescritti degli integratori alimentari per compensare la carenza di vitamine e minerali.
Se la sindrome temporo-mandibolare è di natura artrosica vi è la presenza anche di uno stato infiammatorio cronico che accompagna i danni articolari e che è una delle cause del dolore. Il consumo della cartilagine porta al danneggiamento irreversibile della membrana che riveste l’articolazione. I sinoviti, cioè le cellule che secernono le citochine infiammatorie producono mediatori infiammatori come interluchine, ossido nitrico, TNF, eicosanoidi, prostaglandine, leucotrieni, serotonina, istamina, trombossani. Al paziente, per combattere la flogosi permanente vengono prescritti dei FANS che, purtroppo, a lungo andare portano all’insorgenza di effetti collateriali anche importanti.
In commercio vi sono degli integratori naturali come quelli a base di estratto di Curcuma Longa come Biolife Curcumin Plus che hanno, tra le loro proprietà, un forte potere antinfiammatorio. Alcuni studi hanno dimostrato da tempo che la curcumina inibisce la sintesi della COX-2, l’acido arachidonico, da cui serviano i mediatori infiammatori. L’assunzione regolare di Biolife Curcumin, caratterizzato da un’alta biodisponibilità di curcuminoidi, porta alla soppressione dei segnali pro-infiammatori e, quindi, ad un’attenuazione dell’artralgia nella sindrome dell’ATM.
L’attività di citochine e interluchine è fondamentale perchè il sistema immunitario possa agire in maniera efficiente contro le minacce esterne. Purtroppo però sono anche le responsabili del danneggiamento del tessuto connettivo dell’ATM che è ulteriormente peggiorato dalla carenza di vitamine e minerali.
La terapia del disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare è multimodale e deve tenere in considerazione il dolore cronico lamentato nella maggior parte dei pazienti, oltre che della perdita di funzionalità. Negli ultimi anni anche la medicina tradizionale e l’odontoiatria fanno ricordo agli integratori alimentari in quanto le molecole di cui si compongono sono degli ottimi coadiuvanti delle terapie farmacologiche e presentano il vantaggio di non creare effetti collateriali di rilievo nella maggior parte dei casi.